via Roma 46 - Casola Valsenio (RA)

Sabato 3 ottobre: Il bambino che scoprì il mondo

Nella Giornata Nazionale della Speleologia l'Associazione Speleopolis organizza:

“dalle grotte alla scoperta del mondo”


sabato 3 ottobre 2015 dalle ore 9.15 alle 12.30
- ingresso libero -
Con il patrocinio delComune di Casola Valsenio

e con la preziosa collaborazione di Istituto Comprensivo Statale “G. Pascoli”
Cineteca di Bologna
Speleologica Scuderia Saknussemm
Associazione Cinesenio


Con la proiezione in anteprima del film di animazione:
Il bambino che scoprì il mondo
(O Menino e o Mundo, Brasile/2013) di Alê Abreu (80')


Programma:
Ore 9,15 Presentazione
Ore 9,30 grotte: dalle curiosità alle scoperte
Ore 10.00 presentazione del film
0re 10.10 Film: Il bambino che scoprì il mondo
Ore 11.30 Discussioni, paralleli e domande
Ore 12.00 Conclusioni e saluti. 

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 Il bambino che scoprì il mondo
(O Menino e o Mundo, Brasile/2013) di Alê Abreu (80')

SINOSSI
Un bambino vive con i suoi genitori in campagna e passa le giornate in compagnia di ciò che gli offre la natura che lo circonda:
pesci, alberi, uccelli e nuvole, tutto diventa pretesto per un gioco e una risata, briglie sciolte alla fantasia. Ma un giorno il padre
parte per la città in cerca di lavoro. E il bambino, a cui il genitore ha lasciato nel cuore la melodia indimenticabile che gli suonava
sempre, mette in valigia una foto della sua famiglia e decide di seguirne le tracce. Si troverà in un mondo a lui completamente
ignoto, fatto di campi di cotone a perdita d'occhio, fabbriche cupe, porti immensi e città sovraffollate. Affronterà imprevisti e
pericoli per terra e per mare, crescerà, ma qualcosa di quel bambino che si tuffava in mezzo alle nuvole in lui rimarrà sempre.
LA GENESI DEL FILM
Alê Abreu stava lavorando a un documentario di animazione sulla storia latino-americana quando ritrovò dei quaderni nei quali
aveva abbozzato il personaggio del bambino. Vedendoli, pensò immediatamente che questo bambino sarebbe potuto diventare il
protagonista di un film, che a quel punto avrebbe narrato la sua storia. Una storia che, pur non essendo più un documentario,
avrebbe comunque raccontato molto del Brasile di oggi, metafora di tanti altri posti nel mondo.
L'ANIMAZIONE
“Non ho cercato di disegnare per forza come i bambini, quello che volevo trovare era la stessa libertà che sperimentano i bambini
quando disegnano”. In Il bambino che scoprì il mondo Alê Abreu mescola colori e tecniche: pastelli a olio, matite colorate, collage da
giornali e riviste. Il regista ha disegnato tutti gli sfondi e si è occupato personalmente di tutte le animazioni, ma al film hanno
lavorato 150 persone.
L'originalità del film sta non solo nelle sue invenzioni visive, ma anche nella scelta di un ritmo ben lontano da quelli frenetici cui
siamo abituati oggi. La realizzazione del film ha richiesto 5 anni di lavoro.
IL PROTAGONISTA
Il bambino che scoprì il mondo, che pochi tratti stilizzati bastano a definire, non ha nome né voce, crede come tutti i bambini che
ogni cosa sia possibile e persegue il suo scopo – ritrovare suo padre – con un'energia e una determinazione incrollabili. L'uso di
differenti tecniche di animazione è intimamente legata al soggetto del film: la storia di un bambino che il regista immagina
leggero e libero da condizionamenti e pregiudizi.
Questo bambino, dichiara il regista, rappresenta un po' ognuno di noi: possiamo essere turbati e delusi dal mondo che ci
circonda, ma una parte infantile, di sogno e speranza continuano a vivere dentro di noi anche una volta diventati adulti.
IL VIAGGIO
Secondo il regista, le varie tappe del viaggio che intraprende il piccolo protagonista possono essere interpretate alla lettera, come
una serie di esperienze realmente vissute, oppure come un percorso simbolico, che rappresenta i cambiamenti e la progressiva
consapevolezza che sperimenta ogni bambino che diventa adulto. Così come la battaglia tra i due uccelli, uno multicolore e l'altro
completamente nero, rappresentano una dualità che è presente in ognuno di noi: il conflitto della libertà contro la
normalizzazione, del sogno contro la realtà, della speranza contro la paura, della luce contro l'ombra.
IL RUOLO DELLA MUSICA
Alê Abreu ha realizzato Il bambino che scoprì il mondo conferendo alla musica un ruolo fondamentale: è lei, spesso, a imporre un
ritmo, un tono, un colore al racconto. Per creare la colonna sonora originale, sono stati chiamati Ruben Feffer e Gustavo Kurlat,
due artisti che avevano già collaborato con il regista in occasione del suo primo lungometraggio (il film per bambini Garoto
Cósmico). Alla batteria, Nana Vasconcelos, uno dei più grandi percussionisti del mondo, vincitore di 8 Grammy Awards.
Il gruppo GEM ha realizzato originali strumenti musicali assemblando per l'occasione oggetti improbabili, per inventare il
linguaggio sonoro unico del film.
Non essendo presenti parole nel film (a parte pochi brevissimi dialoghi recitati in portoghese rovesciato) la musica assume
un'importanza fondamentale.
BIOGRAFIA DEL REGISTA
Alê Abreu è nato a San Paolo (Brasile) nel 1971. Appassionato di disegno fin dall'infanzia, scopre presto René Laloux, regista di Il
pianeta selvaggio (1973) e Moebius, fumettista autore di Fort Navajo. Negli anni '90, Abreu realizza due corti di animazione
(Sirius e Scarecrow) e lavora a diversi progetti di illustrazione e a spot pubblicitari, prima di realizzare il suo primo
lungometraggio, Garoto Cósmico: film di animazione di ispirazione fantascientifica uscito in Brasile nel 2008, racconta la storia di
un bambino che vive in un mondo dove le vite di ognuno sono completamente programmate ed è difficile per ognuno scegliere la
propria strada. Alê Abreu torna poi al formato cortometraggio con Passo, selezionato in diversi festival di animazione tra cui
Annecy. Dopo questo successo, mentre si trova nella fase di sviluppo del documentario Canto Latino, inciampa in un bambino
dalla maglietta a righe bianche e rosse... 

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